Prelato inglese, arcivescovo di Canterbury. Conseguito il baccellierato a
Cambridge nel 1525, si dedicò all'insegnamento e alla predicazione.
Aderì alla politica ecclesiastica di Enrico VIII e fu cappellano alla
corte di Anna Bolena. Nel 1538 conseguì il dottorato in Teologia.
Accostatosi alle dottrine riformate, fece propria l'esigenza luterana di un
ritorno al Cristianesimo delle origini, pur mantenendosi in una linea moderata.
Vicecancelliere dell'università di Cambridge nel 1545, due anni dopo,
essendo stato legittimato il matrimonio degli ecclesiastici, sposò
Margaret Harlestone. Durante il periodo della restaurazione cattolica, sotto
Maria Stuarda, non subì persecuzioni. Nel 1559, salita al trono
Elisabetta, fu eletto arcivescovo di Canterbury. Il suo moderatismo
corrispondeva al desiderio della regina di procedere con cautela e con piccole
innovazioni graduali, lontane dal Protestantesimo più avanzato e, contro
la volontà dei radicali, impose le direttive liturgiche del
Libro di
preghiere del 1559. Si venne così a trovare al centro della
controversia iniziata dopo il 1560 sui paramenti ecclesiastici, che lo vide
opporsi a coloro che si rifiutavano di indossare i "cenci del papismo"
prescritti dal
Libro di preghiera, ossia i paramenti liturgici del
rituale anglicano (Norwich 1504 - Lambeth, Londra 1575).